Pagine ispiratrici - 3

«Nella poesia russa l'"enjambement" è usato in modo particolarmente ricco da Puskin. Nella poesia inglese da Shakespeare, Milton e poi ancora da Thomson, Keats e Shelley. Nella poesia francese da Victor Hugo e André Chénier. Leggendo con attenzione le opere di questi poeti e analizzando di ogni singolo caso le premesse costitutive e gli effetti espressivi, possiamo trarne un decisivo insegnamento soprattutto per quanto riguarda il problema della distribuzione audiovisiva delle immagini nel loro montaggio sonoro.
Di solito la struttura formale di una poesia osserva la suddivisione in strofe, ripartite a loro volta in versi in base a una certa scansione metrica. Un grande interprete di un'altra struttura formale della poesia è Majakovskij. Nel suo "verso spezzato" l'articolazione non viene costruita in base ai limiti del verso, ma in base ai limiti delle "inquadrature".
Majakovskij non opera con versi come:

Pustota. Letite.
V zvezdy vrezyvajas'.

(Il vuoto. Volate.
Fendendo le stelle)

ma con "inquadrature":

Il vuoto...
volate,
fendendo le stelle.

Majakovskij spezza il verso proprio come farebbe un esperto montatore per costruire una tipica scena a contrasto.
Prima l'uno, poi l'altro, quindi la loro contrapposizione.
1. Il vuoto (la ripresa di questa "inquadratura" dovrebbe far vedere le stelle in modo che la loro presenza sottolinei il vuoto che le circonda).
2. Volate.
3. Solo adesso, nel terzo pezzo, viene mostrato il contenuto della prima e della seconda inquadratura in situazione di contrasto.»

S. M. Ejzenstejn, Montaggio 1938, in Il montaggio, a cura di P. Montani, Marsilio, Venezia 1986

Commenti

Maria D'Asaro ha detto…
Forte, la notazione del grande cineasta russo... Ieri sera ho visto "Il ragazzo con la bicicletta" dei fratelli Dardenne. Stupendo, a mio avviso. Lo hai visto?
Veronica ha detto…
Bentornata!

No, ancora non ho avuto modo di vedere "Il ragazzo con la bicicletta", ma cercherò di recuperarlo. Non sei la prima a parlarmene bene!